VAMPIRI: I FIGLI DELLA NOTTE

Di tutte le creature della notte che infestano i sogni e le paure del genere umano, il vampiro è sicuramente la più nota e affascinante, probabilmente per la forte componente sessuale che caratterizza la figura (si dice che il bacio di un vampiro sia estremamente piacevole, frutto di un misto di desiderio e paura).

L’archetipo del succhiatore di sangue umano rivela la sua presenza fin dalla mitologia più antica, ma è solo nel 1892 che questa figura entrerà realmente nell’ immaginario collettivo, grazie all’opera dello scrittore irlandese Bram Stoker: ‘DRACULA’.

L’opera (un romanzo epistolare), narra le vicende di Jonathan Harker e dei suoi tentativi di salvare la sua promessa sposa dalle brame di questo demone, che in lei rivede il suo amore perduto e che desidera condividere con lei l’eternità della non morte.

Il libro, pur non essendo eccezionale nel suo complesso, ha il grande merito di consegnare al mondo un grande personaggio, una creatura che, pur essendo ormai qualcosa di totalmente staccato dal genere umano, si sente sola e il cui cuore, anche se corrotto da secoli di malvagità, brama ancora l’amore : ci viene così proposto un mostro umano, con cui è possibile l’identificazione e che non ha come unica funzione quella di attirare il disprezzo e l’odio del lettore.

L’idea del libro parte peraltro da un personaggio realmente esistito : il principe rumeno Vlad Tepes, le cui crudeltà avevano spinto il popolo ad ammantare il suo nome a quello di un demone sanguinario.

Pur essendo da attribuire all’ opera di Stoker il merito della consacrazione definitiva del vampiro, essa esisteva fin da epoche antiche, tanto da essere presente perfino nella religione ebraica.

Si narra infatti di come Dio diede come prima moglie ad Adamo una donna di nome Lillith e di come, essendo essa ritenuta indegna e pericolosa, fosse stata allontanata e sostituita da Eva, creata volontariamente da una costola di Adamo per garantire un miglior risultato. Lillith però, con l’aiuto di Lucifero, riuscì a fecondarsi del seme del primo uomo, generando la stirpe dei vampiri.

La figura del vampiro, essendo molto complessa, è costituita da numerosi e affascinanti elementi ma tra essi sicuramente la componente più interessante è il suo profondo legame con la notte: la maggior parte dei mostri che popolano il mondo fantastico (e purtroppo anche quello reale), tendono ad agire nelle tenebre per una maggior facilità d’azione, ma per il vampiro l’oscurità è qualcosa di essenziale...è parte di lui. Ciò perché essa non è altro che uno specchio della sua anima: la notte può essere minacciosa, ma allo stesso tempo seducente; può essere fredda e spietata, ma allo stesso tempo protettiva e rasserenante, ma soprattutto trasmette perfettamente l’elemento fondamentale su cui si basa l’archetipo del vampiro: l’eterno senso di solitudine, che rappresenta la sua vera dannazione.

Paolo L'Incesso

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