Puntinismo Elettronico ed Emozioni Rosa



La tela qui di fianco ci appare come un mosaico mal composto in cui i tasselli forse mossi da un alito di vento si mescolano nella tela lasciando intravedere solo
un’ immagine sfocata di donna .
Si potrebbe pensare a Paul Signac e Gorges Seurat quindi ad una rivisitazione del Puntinismo di fine Ottocento e primi del Novecento;
invece no, infatti quello di Salvatore Polistena è un Puntinismo Elettronico, l’artista ha evidentemente cercato di fornirci un’ immagine familiare,
un’ immagine che in sostanza rappresenti il nostro secolo,
un’immagine cioè televisiva: se ci pensiamo bene la televisione è diventata, per moltissimi, indispensabile come l’energia elettrica o l’acqua corrente. L’immagine televisiva è un fascio di punti elettronici che si compongono nella cosiddetta Trama Televisiva e questo quadro è un esplosione di punti luminosi, punti che vibrano trasformando la luce in tante sfumature diverse di uno stesso colore: il Rosa.
Potremmo però avanzare anche un’altra ipotesi: l’immagine della donna ritratta si compone nei ricordi del pittore pian piano, un pezzo alla volta, eppure i frammenti sono continuamente disordinati e nonostante il grande sforzo questa è l’unica immagine che la memoria fornisce agli occhi della mente dell’artista.
La realtà scivola attraverso il Polistena lasciando in lui soltanto la sua essenza, il suo profumo ed il suo colore sgretolandosi poi in un impasto armonioso con la sua anima. Da quel connubio misterioso
sorge la stessa dimensione dell’autore, la sua fantasia e la sua Arte.
Non può mai giungere nitida l’immagine della realtà attraverso lo sguardo del pittore: essa infatti propone al mondo solo il ricordo sfumato e vago di un giorno in cui quella donna ha regalato all’autore un’emozione Rosa.
Federica Bello

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