tag:blogger.com,1999:blog-9656432214947132972024-03-13T00:56:07.647-07:00Parole in LibertàRivista culturale, nata dalla passione comune di un gruppo di ragazzi: scrivere.Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.comBlogger39125tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-19379676439984720492007-05-22T01:29:00.000-07:002007-06-04T01:23:00.423-07:00GUIDA ALLA RIVISTAmensilmente verranno pubblicati testi, articoli, poesie, disegni o qualunque espressione del pensiero relativi ad un tema che è, volta per volta, scelto dalla redazione.<br /><br />il tema sarà comunicato 18 giorni d'anticipo sul sito, per dare a tutti la possibilità di esprimersi ed inviare alla redazione i propri elaborati.<br /><br />Il tema del prossimo mese sarà "CAFFE'"<br />Vi preghiamo di inviarci il materiale entro il 12 GIUGNO 2007.<br /><br />La pubblicazione cartacea della rivista è sospesa per i mesi estivi e riprenderà da settembre, ma il blog è sempre attivo, scriveteci e noi pubblicheremo le vostre parole!<br /><br />parolelibere(at)gmail.comParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-30641832283445306122007-05-22T01:25:00.000-07:002007-05-22T01:27:09.479-07:00Uno scrigno di memorie: la Prospettiva NevskjFigure evanescenti, richiami politici, evocazioni. Di una storia, di una cultura. Quattro chilometri e mezzo di asfalto contornati da edifici fra i più mirabili e celebri di Leningrado, capace di rievocare romanticismo e splendore degli Champs-Élysées parigini. Omaggiata in letteratura da Nikolaj Gogol' nei suoi Racconti di Pietroburgo, vive da più di un ventennio anche nel patrimonio musicale italiano grazie all'opera di Franco Battiato. Prospettiva Nevskj è un grande boulevard verso il fiume Neva, dedicato al condottiere russo Alexander Nevskj che respinse l'invasione tedesca nella mitica battaglia del lago ghiacciato. Vicenda a cui anche il genio di Ejzenštejn dedicò il film omonimo con le musiche di Prokofiev. Un coacervo di storia e di cultura, dunque, riecheggia già nel titolo di questa delicata composizione contenuta in Patriots del 1980.<br /><br /> I primi trent'anni del Novecento russo vengono tradotti in poco più di tre minuti di note e parole: con espliciti richiami alla rivoluzione e ai movimenti artistici (i diaghileviani Ballets Russes e Nijinsky, Stravinskij, il già citato Ejzenštejn), ma anche con sospese visioni, lasciate nel finale al giudizio e alla fantasia dell'uditore, attraverso un vago riferimento ad un maestro. Probabile allusione a George Ivanovitch Gurdjieff, filosofo greco-armeno militante a Pietroburgo intorno alla fine degli anni Dieci, in cui Battiato aveva trovato un vero maestro per la forte assonanza con il proprio pensiero. A Gurdjieff si attribuisce aver portato in occidente la teoria dell'Enneagramma, dopo essersene imbattuto negli ambienti dell'esoterismo islamico e della tradizione sufi, e di aver influenzato Oscar Ichazo e i più importanti esponenti della Gestalt fra cui Fritz Perls e Claudio Naranjo. L'espressione "Trovare l'alba dentro l'imbrunire" è dunque una probabile eco degli insegnamenti del maestro greco-armeno, che propugnava la possibilità di trovare una nuova vita (l'alba) attraverso un cammino di ricerca della verità, che conduca alla consapevolezza e ad un livello di vita superiore che va ben oltre la morte (l'imbrunire).<br /><br /> Franco Battiato ha voluto ricordare con questa finestra sul passato un'immagine di un posto lontano, di una vita lontana, che ha però influenzato la cultura di tutti noi. <br /><br /> Il mondo gira, l'esistenza fluisce veloce, volti, anime si rincorrono in vie dai nomi dimenticati, dietro cui, però, si occulta una storia, un vissuto, uno scrigno di memoria, che non possiamo gettare al vento e dimenticare. <br /><br /><br />Davide PampanaParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-30428314754423972992007-05-22T01:24:00.000-07:002007-05-22T01:25:55.382-07:00Strade di sonno senza fame!!!Strade di sonno senza fame!!! <br /><br />Non ho più strade da sfogliare<br /><br />ho perduto i miei quaderni <br /><br />Non ho più fame da dipingere<br /><br />ho perduto le mie tele <br /><br />Non ho più sonno da ascoltare<br /><br />Ho perduto la mia musica <br /><br />Troverò solo me stessa<br /><br />in un angolo della testa <br /><br />senza dritte senza curve<br /><br />solo cieli da guardare<br /><br />nelle mie parole libere <br /><br />senza senso <br /><br />sono<br /><br />io<br /><br />Federica BelloParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-18770201359134336452007-05-22T01:20:00.000-07:002008-12-11T04:10:48.401-08:00sulla via di casa<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_YFnAW1cScFw/RlKoCBZN4oI/AAAAAAAAAA4/S6EuC92Uh_E/s1600-h/Immagine.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://2.bp.blogspot.com/_YFnAW1cScFw/RlKoCBZN4oI/AAAAAAAAAA4/S6EuC92Uh_E/s400/Immagine.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5067297283432637058" /></a>Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-19457085945831837392007-05-22T01:13:00.000-07:002007-05-22T01:15:29.006-07:00LUIGII capelli percorsi da mille fili argentei che si muovono disordinatamente ad ogni movimento del capo. Gli occhi sempre allerta, spesso arrabbiati, certo consapevoli, ma mai arrendevoli. La barba folta e bianca che gli avvolge il viso quasi proteggendolo dal mondo esterno, quello contro cui combatte. Le mani forti e nervose che operano sicure contro le assurdità.<br /><br />Questo è il ritratto di un uomo, questa è la storia di una vita dedicata a delle idee prepotenti, che non sanno stare zitte dentro la testa.<br /><br />Giovane ribelle negli anni ’60, capo del servizio d’ordine del movimento studentesco milanese, per ideali a cui in quegli anni non si poteva non aderire, per incoscienza giovanile, per principi che dovevano ancora levigarsi e strofinarsi con la realtà.<br /><br />Poi gli studi, la laurea in medicina, la decisione di partire per mettere a frutto gli anni trascorsi sui libri: Stati Uniti, Gran Bretagna, Sudafrica, a fare trapianti di cuore.<br /><br />Negli anni novanta è impegnato con la croce rossa nelle zone di guerra, porta aiuto in Pakistan, in Etiopia, in Tailandia; poi a Kabul, in Perù, poi ancora a Kabul; nel 1993 in Somalia. Nel 1994 in Bosnia. Anni di esperienze, di sofferenze, di realtà concrete.<br /><br />Allora gli ideali e la volontà si scontrano con i problemi quotidiani: con la lentezza delle grandi organizzazioni umanitarie, con la burocratizzazione dei rapporti internazionali, con le assurdità a cui non sembra possibile porre rimedio.<br /><br />Nella primavera del 1994 la decisione di ribellarsi ancora, di fondare un’associazione tutta sua, che di suo ha la testardaggine e la libertà. Così riunisce un team di livello internazionale: medici, infermieri, chirurghi, volontari, e nell’agosto dello stesso anno, riapre l’ospedale della capitale del Ruanda, Kigali, precedentemente devastato dalla guerra.<br /><br />Ora Luigi ha progetti concreti, opere solide da costruire, ma non intende dipendere da aiuti governativi, non ha ancora imparato ad abbassare la testa: vuole esprimere libere opinioni sui conflitti che lo circondano, che ha imparato ha detestare.<br /><br />Per lui nessuna guerra è legittima. Il sangue è sempre sangue, ma soprattutto TUTTI hanno diritto ad essere curati.<br /><br />La sua organizzazione cresce di anno in anno e sale alla ribalta delle cronache internazionali, soprattutto negli ultimi anni con i conflitti in Afghanistan ed in Iraq: perché quando tutti scappano da Kabul, lui arriva; quando Baghdad è messa a ferro e fuoco, lui viene, ed opera.<br /><br />Non è un eroe, non è un mito, non è un santo.<br /><br />E’ un uomo testardo come ce ne sono pochi, che ama quello che fa e lo fa perché non può farne a meno.<br /><br />C’è chi lo odia, chi lo ama, chi lo accusa di eccessivo protagonismo o di manie di potere.<br /><br />Forse è vero. Del resto è un uomo, con tutti i suoi difetti.<br /><br />Ma quel piccolo uomo, grazie a quei difetti, è riuscito a salvare più vite di quante lui stesso se ne può ricordare, ed ha ricostruito speranze dove altri uomini, con altri difetti, hanno portato solo macerie.<br /><br />Se oggi in molte zone di guerra esiste un ospedale o un centro di aiuti è merito suo, delle sue idee prepotenti che non hanno guardato in faccia a nessuno, che da sempre vogliono e pretendono di essere ascoltate. <br /><br />Questa è la storia di un uomo chiamato Luigi Strada.<br /><br />Per gli amici, e il resto del mondo, Gino. <br /><br /><br />Rachele MasseiParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-74376565444073733262007-05-22T01:12:00.000-07:002007-05-22T01:13:10.994-07:00On the roadCome bere un bicchiere di tequila. Bum bum. Così è stato scritto On the road: tutto d’un fiato.<br /><br />On the road, a scapito di ogni maccheronica quanto improbabile traduzione. Perché non si può chiamare “Sulla strada” un libro che racconta di uno spirito nato in america e poi trasferito qui. Lo spirito del viaggio. Splendido, romantico, autodistruttivo e sordido viaggio. Strada droga, meta invisibile. In realtà la meta è il viaggio stesso, la voglia di fare i vagabondi, forse di scappare da qualcosa, forse trovare se stessi fra il puzzo di benzina e i vapori dell’asfalto. On the road è stato scritto, si dice, in due settimane, sotto effetto di benzedrina. Un lungo inesorabile capitolo, tutto di seguito. Che poi editor incompetenti hanno diviso in tanti capitolini. Jack Kerouac ne è l’autore. Simbolo di una generazione intera di zingari felici con il sacco a pelo sulle spalle, nessun soldo in tasca e tanti sogni i testa. Forse lui nemmeno lo voleva, diventare un simbolo.<br /><br />Lo spirito intrinseco del libro si può condividere o meno, ma la lettura ce lo sbatte addosso comunque. È come immergersi in una vasca fatta di parole, con turbini improvvisi dell’acqua, che fanno girare la testa. A volte sinceramente stancano, perché è difficile leggere la frenesia, la smania, l’ardore di qualcuno che non riesce a stare fermo, che non ha casa, che ha solo una meta.<br /><br />La strada.<br /><br />Bruschi MarcoParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-87984852663632670252007-05-22T01:09:00.000-07:002007-05-22T01:12:14.791-07:00Storia di un viaggioAvevamo due buste di erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di acido superpotente, una saliera mezza piena di cocaina, un'intera galassia multicolore di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. E anche un litro di tequila, un litro di rum, una cassa di birra, mezzo litro di etere puro e due dozzine di fialette di popper. Non che per il viaggio ci servisse tutta quella roba, ma quando ti ritrovi invischiato in una seria raccolta di droghe, la tendenza è di spingerla più in là che puoi. <br /><br />Si vero? <br /><br />Bella citazione. <br /><br />Non ho niente di tutto questo, ma la sensazione di trovarmi in una stanza che gira piena di dinosauri è la stessa. <br /><br />Voglio alzarmi e partire, voglio prendere il mio zaino e non far funzionare più il cervello, muovermi come solo il mio istinto possa fare,<br /><br />vedere gli sfondi del paesaggio cambiare colore, vedere la strada che si alza e si abbassa e diventa sempre più lunga stringendosi fino a diventare larga quanto un mio piede. <br /><br />Riesco a non pensare, ed altro ancora, sto male, lo stomaco si sta ribaltando. <br /><br />Trovo un compagno di viaggio, mi si affianca, un vecchio uomo, il passo lento sicuro, lo sguardo fisso nel vuoto, cerca sempre di portarmi avanti e farmi fare le scelte giuste, ma da uno che ti dice “Il Cane Si è Fatto Il Popper” non accetti insegnamenti di sorta. <br /><br />Scrivere di getto non è facile, trovare la voglia di fare qualcosa, per se che piaccia agli altri, ma senza offendere nessuno. <br /><br />Sto continuando a muovermi ormai per inerzia, uccellini mi volano intorno sempre più euforici, mi gira la testa. <br /><br />Comincio a delineare i volti delle persone, non vedo più piante e cespugli fosforescenti lungo la strada. <br /><br />Credo che smetterò di scrivere, credo che andrò in bagno a vomitare. Credo che prestò avrò altre esperienze del genere da raccontare… <br /><br />Spero di no. <br /><br /><br />Franchini Marco-AlbertoParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-54998377244691714332007-05-22T01:08:00.000-07:002007-05-22T01:09:13.539-07:00La strada verso teTesoro,<br /><br />Quanti credono che l’uomo nasca e muoia solo, quanti credono che l’amicizia, l’amore siano immaginarie sensazioni di un istante?<br /><br />Per me non è così, è immaginazione il fatto che non esistono ponti fra l’io e il tu, che ognuno cammini solo ed incompreso.<br /><br />È proprio l’opposto: il legame che gli esseri umani hanno in comune è molto più grande e importante della sfera che ciascuno ha per sé solo e per cui si distingue dagli altri.<br /><br />Io non sono più nulla, lo capisci?<br /><br />Vuoi capire che se tutto il mondo fosse per me, se mi fosse donato, io non colmerei il vuoto che la tua mancanza mi procura, perché io esisto con te, vivo se tu vivi, soffro se tu soffri, piango se tu piangi.<br /><br />È il tuo sangue che scorre nelle mie vene, il tuo odore che io sento, il tuo ricordo nei miei sogni.<br /><br />Questo provo per te.<br /><br />È vero, non so se sia amore, parola arbitrariamente utilizzata, troppo spesso e nel modo più sbagliato; gli uomini amano mangiare, amano far sesso, amano comandare, amano ferire, allora se anche questo è amore io non ti amo.<br /><br />Se invece l’amore è un bianco ruscello che scorre nei giardini della luna, dove ogni giorno si fa festa a te, e attorno a questa gira un grande sole. E gli occhi tuoi sono questo sole, allora ogni giorno andrò alla sua foce, mi spoglierò dei miei vestiti e sarò sua nuda proprietà. E non permetterò che alcun uomo possa contaminarlo, aspettando te, aspettando che decida anche tu di abbandonare i costumi che ci sono stati imposti da per essere libero di amare completamente ed unicamente.<br /><br />Ti prego di amare, sempre e comunque, di vivere d’amore, di cercarlo negli altrui sguardi senza sosta, perché se la dura realtà dovesse presentarsi alla porta del nostro giardino segreto, tu potrai guardarla e intenderla diversamente, e se ci dovesse riportare da lei ed inevitabilmente separare, saprai di ritrovarmi al mercato degli schiavi imprigionata in quelle pesanti catene che solo amandomi avrai potuto spontaneamente offrirmi.Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-82489804676566665322007-05-22T01:06:00.000-07:002007-05-22T01:08:15.472-07:00Sguardi viandantiQuando Friedrich dipinse il suo viandante lo lasciò di spalle.<br /><br />Noi non vediamo i suoi occhi.<br /><br />Possiamo solo immaginarne lo sguardo perturbato e commosso che si posa sul mare di nebbia.<br /><br />Un mare infinito, denso d’aria e di nuvole, che vorrebbe prendere d’assalto la rupe su cui il solitario viaggiatore è arrivato.<br /><br />Non sappiamo da dove, né come.<br />Non ci sono strade. Le sue strade sono la sua inquietudine che non gli dà riposo.<br /><br />Così , capita d’incontrare persone che hanno sguardi viandanti.<br /><br />Poeti, musicisti, ladri, puttane.<br /><br />Di loro si dice che soffrano il male del tempo, il dolore della memoria; questi ricordi fantasmi che spingono alla fuga e scavano, scavano termitai di ossessione.<br /><br />Fate pure venire il medico dei pazzi a visitarci con tutta la sua scienza e non avrà parole.<br /><br />Disegnate le vie che corriamo, portatemi le mappe del mondo, la geografia di ogni spazio abitato, spingetevi perfino nei cortili abbandonati e nei vicoli più sordidi, non troverete nulla.<br /><br />Noi abitiamo una Harlem dimenticata, di polvere e pianto e giardini di là dal tempo per le nostre melodie.<br /><br />Siamo i padroni delle ombre, negromanti colmi d’amore e stupore lungo le strade dell’innocenza.<br /><br />Cavalchiamo le forme dei sogni e il profumo del vento sulla steppa infinita.<br /><br />Strade, tappeto d’immaginazione tessuto nella nostra sensibilità.<br /><br />Le Vie dei Canti, la creazione della Terra e una musica aborigena per le nostre traiettorie migranti.<br /><br />Edipo al trivio di fronte al padre Laio e le baccanti in corteo su strade di montagna: oreibasìa dell’anima.<br /><br />Le passeggiate solitarie di Robert Walser, scrittore dei silenzi.<br /><br />Le strade della storia e quelle interrotte dai muri.<br /><br />Quanto tempo senza poter camminare, senza poter pensare!<br /><br />E in tutto questo, noi, noi, noi!<br /><br />Siamo vie tacite e assopite dopo la pioggia, polvere innamorata che tra mazzi di carte e partite giocate sulla scacchiera della vita cerca di divinare una meta, inscritta ai confini del nostro io.<br />Claudia Ciardi<br /><br />Per Parole in libertàParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-9713630866765356442007-05-22T01:04:00.000-07:002007-05-22T01:06:15.199-07:00LE STRADE DI UN UOMODevo ammettere che il tema di questa edizione del giornale mi ha messo molto in difficoltà…e mi ha spinto a riflettere; senza dubbio il cinema, la letteratura, l’arte e i modi di dire offrono migliaia di spunti sull’argomento da commentare, ma riflettendo sull’argomento mi sono improvvisamente ritrovato a pensare:ma quanto è importante la strada per l’uomo? E quanto l’uomo è padrone di scegliere la propria strada?<br /><br />Un antico mito greco parla di come ad Achille fosse stata data la scelta, in gioventù, di scegliere tra due strade che avrebbero anche rappresentato la sua vita futura: una lunga ma insignificante…e una breve ma intensa.<br /><br />Amo molto la mitologia, ma ho sempre pensato che questo racconto fosse troppo riduttivo….come è possibile ridurre la vita di un uomo in due uniche scelte? E’ come dichiarare che l’esistenza di un qualcuno possa essere definita da un'unica scelta.<br /><br />Non ho avuto una vita segnata da incredibili eventi che mi hanno spinto a decisioni epocali…ho avuto una vita normale, come la maggior parte delle persone…eppure di certo a soli 26 anni mi sono ritrovato ad affrontare numerose scelte che per quanto possano sembrare insignificanti hanno guidato la mia vita ad una precisa direzione.<br /><br />La verità è che non esistono decisioni stupide (tranne magari tra cioccolato e pistacchio), perché ognuna di esse potrebbe immetterci verso un cammino che ci segnerà profondamente.<br /><br />Quanto detto da me fino ad ora potrebbe far pensare che sono un convinto sostenitore della teoria che l’uomo è padrone del proprio destino….ma non è esattamente così.<br /><br />In realtà penso che possiamo scegliere una tra le opzioni (seppur molto varie) che il nostro personale microcosmo sociale ci può offrirci: tutte le nostre decisioni sono estremamente influenzate dall’ ambito sociale in cui viviamo, perché è in esso che cresciamo ed è in esso che si forma la nostra personalità.<br /><br />Anche nel caso di soggetti che ad un certo punto della loro vita prendono decisioni che sconvolgono completamente il loro mondo, la maggior parte delle volte tali comportamenti non sono che il frutto di un qualche elemento esterno.<br /><br />Credete davvero che l’avvocato che ad un certo punto abbandona tutto per andare a fare il missionario in Amazzonia sia totalmente padrone della sua iniziativa? O invece qualcosa lo ha spinto ad una tale conclusione? Forse si è reso conto che il mondo in cui viveva era solo superficialità e meschinità…ma credete che sarebbe arrivato alla stessa conclusione se fosse vissuto come un contadino in un paesello di 3000 abitanti?<br /><br />Personalmente amo molto la strada, non soltanto come simbolo del tragitto esistenziale, ma anche nella sua manifestazione fisica…..percorrerla in solitudine, perso nei propri pensieri, è una sensazione di cui nessuno dovrebbe mai privarsi…..è come se Dio avesse fermato tutto solo per te, per farti sentire anche solo per un istante padrone del tuo destino.<br /><br />Non so bene come spiegare questa sensazione, so solamente che ci sono dei momenti in cui sento un irrefrenabile bisogno di andare e muovermi, senza una meta precisa, ma conscio che quando sarà il momento di fermarmi e di tornare a casa lo saprò.<br /><br />Inizialmente era mia intenzione parlare di quanto un uomo sia padrone della propria vita ma poi le parole sono iniziate ad uscire da sole, ed in fondo è giusto che sia stato così….la strada rappresenta la libertà, ed è giusto che un articolo su di essa non abbia alcun freno.<br /><br />E se per caso a qualcuno il mio articolo può sembrare delirante e privo di coordinazione contenutistica posso dire soltanto che mi dispiace, che non era mia intenzione, e ricordando loro che, come recita un vecchio detto, ”La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”.Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-34644554465866350342007-04-24T03:08:00.000-07:002007-04-24T08:33:04.439-07:00GUIDA ALLA RIVISTAmensilmente verranno pubblicati testi, articoli, poesie, disegni o qualunque espressione del pensiero relativi ad un tema che è, volta per volta, scelto dalla redazione.<br /><br />il tema sarà comunicato 18 giorni d'anticipo sul sito, per dare a tutti la possibilità di esprimersi ed inviare alla redazione i propri elaborati.<br /><br />Il tema del prossimo mese sarà "STRADA"<br />Vi preghiamo di inviarci il materiale entro il 12 Maggio 2007.<br /><br />Per ragioni di spazio solo alcuni pezzi potranno comparire sulla copia cartacea della rivista, che potete trovare alla sala da tè "Madamadorè" in via S.Martino 90 (Pisa).<br /><br />parolelibere(at)gmail.com<br /><br /><strong>VI PROPONIAMO I PROSSIMI TEMI...</strong><br /><br />Ragazzi votate il tema del mese di giugno.<br /><br />Scegliete fra questi:<br /><br />1 Caffè<br /><br />2 Città<br /><br />3 Contrario<br /><br />4 Etero/Gay<br /><br />Ci raccomandiamo: entro il 20 maggio!Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-31118464761569759482007-04-24T02:55:00.001-07:002007-04-24T02:55:54.868-07:00RESPIRO DI NOTTEHo freddo.<br /><br />Buio.<br /><br />Assordante: silenzio.<br /><br />Ho paura. Paura del tempo che passa, paura di guardarti negli occhi, paura di farle del male, paura di sprecare i miei giorni più belli, di sprecare me. Di finire per odiarmi, di odiarti, di odiarla. <br /><br />Capelli di fuoco, occhi di cielo, labbra di miele. Lei è splendida, dolce, mi ama.<br /><br />Ma, allora, perché?<br /><br />No, non dirmelo. Lo so, è colpa mia. Non sono abbastanza forte, me lo dici sempre. Sei cattiva. Io, ti odio. Ti detesto, con tutte le mie forze. Davvero.<br /><br />Ma, allora, perché?<br /><br />Perché forse tutto quello che mi hanno insegnato, tutti i principi morali del mondo, non valgono niente. O, almeno, non valgono niente davanti al tuo seno, alla tua figura sinuosa, a quegli occhi che ti sussurrano sensuali proposte.<br /><br />Va bene, hai vinto. Ti prendo, ti amo, ti stringo fino a farti male. Farò chiudere di piacere le tue palpebre, assieme alle mie tremare le nostre spalle, aprire di spasmo le nostre bocche, all’unisono.<br /><br />E mi imprimerò nell’anima il piacere della fusione dei nostri profumi, concentrati e tesi verso il cielo fatto di passione.<br /><br />E poi?<br /><br />Cosa può rimanermi dopo quella singola notte?<br /><br />Ora invece ho qualcosa di tangibile e puro e spirituale e bello. Bianco, lindo. Non come te, nera di tenebra, i capelli corvini intrecciati di proposte maledette.<br /><br />Ti odio. Ma odio ancor di più me stesso sul letto di morte, piangente e disperato, a bramare la tua pelle vellutata. Pronto a barattare una vita intera per quella. Singola notte.<br /><br />Vi prego, qualcuno faccia qualcosa, qualcuno decida per me. Uccidetela! Si, uccidetela. Non mi importa chi. Una delle due. È lo stesso. Toglietemi da questo limbo di indecisione perenne. <br /><br />Per favore.<br /><br />Oppure no, meglio così: uccidete me. Uccidi me voglio che sia tu a farlo con baci chiamati veleno gesti chiamati respiro carezze chiamate fremito e sguardi chiamati abisso, fallo tu ragazza chiamata! Notte. <br /><br /><br />Marco BruschiParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-75582870689520325282007-04-24T02:53:00.002-07:002007-04-24T02:55:06.757-07:00L’ULTIMA NOTTEUna nuova cavalleria è apparsa nella terra dell'Incarnazione... <br />Essi non hanno paura del male in tutte le sue forme... <br />Essi vanno in battaglia non già coperti di pennacchi <br /><br />e fronzoli, ma di stracci e con un mantello bianco... <br />Essi non onorano fra loro il più nobile, il più valoroso... <br />Essi attendono a qualsiasi lavoro a loro comandato in silenzio... <br />Essi si aiutano l'un con l'altro nella dottrina insegnata dal Cristo... <br />Essi sono i Cavalieri di Dio.... <br />Essi sono i Cavalieri Templari. <br /><br /><br />Jacques de Vitry, ‘Histoire des Croisades’ <br /> <br /> <br />Nato dall'unione di nove Francesi, l'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone nacque intorno al 1118, con a capo il Gran Maestro Hugues de Payeni. <br />Baldovino II concesse loro di risiedere in quello che si credeva una parte dell'antico Tempio di Salomone, da questo derivò il nome di Cavalieri del Tempio o Templari.<br /><br />Grazie alla loro abnegazione, alle gesta eroiche in battaglia, al loro sacrificio divennero ben presto modelli militari e spirituali.<br /><br />Tuttavia è affascinante pensare che la neutralizzazione integrale dei templari si compì nel giro di una notte, grazie a uno scaltro colpo di mano dei servizi segreti francesi, che con un pretesto fiscale (la riscossione delle decime) s'introdussero nelle sedi dei Tempi da un capo all'altro della Francia. Ciascun cavaliere si lasciò arrestare senza opporre resistenza, certo di poter contare sulla forza occulta ed invincibile degli altri confratelli, non immaginando che in quella stessa notte del 13 ottobre 1307 venivano anch'essi arrestati. Il mattino di questa funesta giornata, ben quindicimila Templari vennero arrestati, tra cui Jacques de Molay, il Gran Maestro dell’Ordine. Fu così che la cavalleria templare fu annientata grazie a una trappola concepita da un re cristiano in poche ore. Segregati nei sotterranei di remoti castelli, i cavalieri dal bianco mantello scomparvero.<br /><br />Sottoposti a indicibili torture, i Monaci confessarono quasi tutte le accuse e con una bolla papale di Clemente V, sottomesso alla volontà di Filippo IV, fu ratificato lo scioglimento del Tempio. <br /><br />Alessandra TorracoParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-43461299440709424352007-04-24T02:53:00.001-07:002007-04-24T02:53:52.836-07:00DI NOIA E MANDARINIDi nuovo qui a compilare la lista dei buoni propositi. A scrivere cose importanti che non farò.<br /><br />Evidentemente arriva un punto della vita in cui scegliere. Decidere se scriverne altre mille di liste così e consegnarsi alla cecità, oppure riconoscere davvero che alcune cose non saprai mai farle.<br /><br />E’ così, non sarò mai un bravo ragazzo. Pronto sempre per tutti, a tollerare, a trangugiare, a tacere. Ed è così, al diavolo l’eroe che sa sempre dire la verità e scegliere la via giusta. Ho costruito tanti di quei miti su di me che merito libri interi di antropologia. Ed in questa notte comune, fatta di noia e mandarini, crollano tutti come vetri sottili, in pochi minuti di lucidità. Buffo, il mea culpa di carta di un uomo su sei miliardi, quanto può valere? Nulla, meno di zero, è un’infinitesima parte d’infinito che si guarda allo specchio. Nelle pieghe delle vite degli altri quante altre bugie simili, quanti isterismi e segreti stupidi e preghiere rantolate e pietosi giri di parole e seghe mentali per non guardarsi in faccia? Eppure non ci capiamo. Mastichiamo le stesse frustrazioni e sputiamo lo stesso sbafo, ma tutto questo è inutile: l’uomo che si guarda intorno non penserà mai di vedere fratelli. Invece voi siete i miei fratelli di schifo. Dovrebbe unirci, renderci umili questo, ma ci allontana, ci inorgoglisce. Perché nei nostri occhi c’è sempre un alone di fiabesco, che si trasporta sugli oggetti oltre la cornea. Godiamo di questa dimensione fittizia in cui le speranze e le vergogne vanno a braccetto, e una balaustra dà sul nostro smagliante futuro di gente migliore.<br /><br />Ho abbracciato il termosifone e guardo. Fuori, la notte non è nient’altro che notte. Affido questi pensieri inutili al lenzuolo, ed i miei occhi al buio.<br /><br /><br />Alberto GianneseParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-6444410248823164712007-04-24T02:52:00.000-07:002007-04-24T02:53:12.765-07:00NOTTE DA NON DORMIRENotte da non dormire. Da stare svegli. Da stare in due.<br /><br />È la mia ultima notte qui. Nella mia terra, nella mia casa. Dal mio giardino guardo verso il cielo: vedo la costellazione del Cigno, vedo le Pleiadi, la costellazione della Lira.<br /><br />Orfeo, invoco sussurrando il suo nome, stasera dovrà far vivere alla mia regina le stesse sensazioni di quando ci amammo per la prima volta.<br /><br />Quanto tempo.<br /><br />Non scorderò quella notte: i neri capelli lucidi, la pelle di miele, il suo fuoco. Non scorderò che quella notte ho amato la dea Afrodite.<br /><br />Ed era tra le mie braccia.<br /><br />Nella nostra stanza le tende leggere sono mosse dal vento. Zefiro mi fa compagnia.<br /><br />Mi siedo sul letto che ho costruito per noi.<br /><br />Ed il suo corpo si delinea.<br /><br />Vedo la sua figura dietro la tenda, i fianchi avvolti dalla bianca seta. I capelli sciolti le ricadono sulle spalle, abbronzate dai raggi di Apollo. Il seno marmoreo invidiato dalle grandi Regine. <br /><br />I suoi occhi riflettono la luce delle stelle. La sua ombra mi si avvicina e mi avvolge, poi le sue mani. <br /><br /><br />Sussurro il suo nome: Penelope. <br /><br /><br />Notte da innamorare: che dolce vino le braccia sue.<br /><br />Chissà se tornerà.<br /><br />So solo che questa notte dovrà lasciargli un ricordo indelebile nel cuore.<br /><br />Atena, tu che difendi i valorosi, proteggilo.<br /><br />E tu Afrodite, stanotte dammi la forza per farlo mio come se fosse la prima volta.<br /><br />Mi profumo con il mio olio più prezioso, sciolgo i miei capelli e cingo i fianchi con la mia seta più bella. <br /><br /><br />Ancora oggi ogni volta che incontro i tuoi occhi sento lo stesso brivido di quella notte.<br /><br />Tu re di una piccola isola, ma arguto e forte e scaltro. Non sarei potuta essere di nessun altro se non tua.<br /><br />Domani partirai per una guerra. A te sarà chiesto molto. Potresti non tornare, ma stanotte ti farò sentire cosa vuol dire essere vivi per tutto il tempo in cui non sarai al mio fianco.<br /><br />Il ricordo di questa notte ti farà vivere per tutto il tempo che servirà per riportarti a casa.<br /><br />In questo letto che hai creato per noi, stanotte sarò tua come se fosse la prima volta.<br /><br />Il tuo corpo sul letto trema, so che mi hai vista.<br /><br />Le mie mani ti accarezzano le spalle, forti del peso dell’aratro e dell’armatura. <br /><br /><br />Sussurro il tuo nome: Odisseo. <br /><br /><br />Marco-Alberto FranchiniParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-33034315248708725312007-04-24T02:51:00.000-07:002007-04-24T02:52:16.470-07:0021 ANNILa Notte è… ORA. È ora perché sono le ore 5 di un imprecisato giorno, è ora perché ho 21 anni. È ora perché ora, alle 5, non so come mi sveglierò domani. È ora perché ora, a 21 anni, non so cosa sarà della mia vita. La notte è crisi, nel significato greco di cambiamento: è speranza che le cose domani migliorino ed è paura di svegliarsi domani e di trovarle cambiate. Qualcuno l’aspetta, qualcuno ne ha paura, altri, come me, la vivono per esorcizzarla. Con rispetto. Con la speranza che, come ogni giorno, la Luna, condannata ad avere nel Sole un fidanzato che non vedrà mai, dovrà tenere per sé i tuoi segreti. Confidente che non racconta, amica che non giudica, ragazza che illumina abbastanza da mostrarti cosa hai intorno, ma complice che ti occulta agli altri. Luce soffusa che prepara al giorno, la Notte è l’Equo Giudice che chiude nel suo silenzio tutto ciò che urla nel giorno ma fa gridare di voce inusitata chi, alla luce del sole, pare non aver suono. È la rivincita di una matita che cadendo ti sveglia e che vendica, in un sol colpo, tutte quelle che di giorno, timide e quasi mute, lasci sul pavimento della tua università. Così, cadute. <br /><br />La notte è principio di tutto: “La luce fu”, ma la notte era già, prima di Dio. Perché è anche mancanza e assenza, è il buio di ciò che non conosciamo ma che viviamo, paura atavica dei bambini e dell’Essere a loro più simile, che inventa il sole per esorcizzarla. Può essere un film dell’orrore se vissuta irresponsabilmente, sporcandola di droghe, alcool o della propria arroganza alla guida di una macchina: Lei non racconta nulla al giorno, ma sa vendicarsi se infangata. È film romantico se vissuta a letto con chi ami… si adatta a chi La vive, ti rispetta se La rispetti. Sa addirittura essere set dei tuoi di film, rappresentando nei sogni ciò che hai in mente, cullando i pensieri che hai quando vai a dormire e plasmando quelli che speri che ti porti sotto forma di consiglio. Magari domani, all’esame. <br /><br />La notte……..ERA. Sono le 6 e nasce il giorno, ne passeranno altre e io non avrò neanche più 21 anni, ma son sicuro che comunque, Lei, come sempre fedele, non racconterà queste parole al Sole.<br /><br /> <br />FRANCESCO OCCHINEGROParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-7677931552319691612007-04-24T02:50:00.002-07:002007-04-24T02:51:39.208-07:00NOTTE EBBRAMi sono accostata al ciglio della strada perché il tuo pensiero non mi permette di guidare. Una boccata d’aria e poi torno a casa.<br /><br />Ho i tuoi occhi negli occhi, il tuo profumo nelle narici, le tue parole nelle orecchie. Parole strane questa notte. <br /><br />Confuse, barcollanti, ubriache, come te.<br /><br />Odio il sapore di sale bagnato che si mischia a quello della sigaretta, ma continuo a fumare.<br /><br />Un brivido mi scuote le ossa. Chiudo gli occhi, di nuovo la tua immagine davanti. Tu carponi per terra.<br /><br />Io ti sorreggo, cerco di aiutarti. Ma tu ti ribelli, ti agiti, alzi la voce.<br /><br />Amore, non è colpa mia. Ma non so come convincerti.<br /><br />Un malessere fisico ti fa accasciare al suolo, e al fiume delle tue parole si sostituisce un miscuglio di succhi gastrici e vino.<br /><br />Ti trascino via. Io la debole. La donna.<br /><br />Mi vergogno di te e a te mi sottometto. Ma più cerco di aiutarti più il tuo corpo si ribella. <br /><br />Incrocio il tuo sguardo. Pupille affogate in una tempesta d’odio e gelosia.<br /><br />Le macchine passano di rado su questa strada di periferia e la notte fa sembrare tutto così silenzioso.<br /><br />È così distante adesso il motivo del tuo rancore.<br /><br />Musica, gente, luci accecanti. Qualche parola di troppo con uno sconosciuto. Non volevo amore, ma tu eri impegnato, i riflessi rubino del tuo calice ti ammaliavano più di me.<br /><br />Una brezza leggera accarezza il mio volto. Non fa freddo stanotte.<br /><br />Ma da domani scenderà il gelo.<br /><br />Con una spinta mi hai scaraventato via, e so che non permetterai tanto facilmente che mi riavvicini.<br /><br />Io testarda ci proverò, come sempre, e non so neanche bene perché.<br /><br />Adesso è meglio andare. La luce del sole rischiarerà tutto. Forse anche il tuo animo.<br /><br />Salgo in macchina e in assenza di te cerco il tuo CD, quello che mi hai regalato. Come è finito sotto il sedile?<br /><br />Rialzo la testa e due fari accecanti mi annebbiano. Il sole è gia qui?<br /><br />Prima il rumore o prima il dolore. Non ricordo più.<br /><br />Un fascio caldo nel buio della notte, vetri rotti, il clacson incantato. Ma non il mio.<br /><br />Riesco ad aprire un varco nella scatola metallica in cui sono imprigionata, ma lo stordimento non mi permette di vedere, sentire, capire.<br /><br />Annaspo nel fumo e nell’aria, con le mani, con i piedi. Mi avvicino ai due fari nemici e presuntuosa ne scopro il volto.<br /><br />Tu. <br /><br />Io carnefice per mano tua. Tu assassino per intralcio mio.<br /><br />Amore, non è colpa mia. Ma non posso più convincerti. <br /><br />Amaramente scopro che non basterà il sole di domani a sciogliere il gelo di questa notte, ubriaca d’assurdità. <br /><br />Rachele MasseiParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-73949448401789407092007-04-24T02:50:00.001-07:002007-04-24T02:50:46.464-07:00VAMPIRI: I FIGLI DELLA NOTTEDi tutte le creature della notte che infestano i sogni e le paure del genere umano, il vampiro è sicuramente la più nota e affascinante, probabilmente per la forte componente sessuale che caratterizza la figura (si dice che il bacio di un vampiro sia estremamente piacevole, frutto di un misto di desiderio e paura).<br /><br />L’archetipo del succhiatore di sangue umano rivela la sua presenza fin dalla mitologia più antica, ma è solo nel 1892 che questa figura entrerà realmente nell’ immaginario collettivo, grazie all’opera dello scrittore irlandese Bram Stoker: ‘DRACULA’.<br /><br />L’opera (un romanzo epistolare), narra le vicende di Jonathan Harker e dei suoi tentativi di salvare la sua promessa sposa dalle brame di questo demone, che in lei rivede il suo amore perduto e che desidera condividere con lei l’eternità della non morte.<br /><br />Il libro, pur non essendo eccezionale nel suo complesso, ha il grande merito di consegnare al mondo un grande personaggio, una creatura che, pur essendo ormai qualcosa di totalmente staccato dal genere umano, si sente sola e il cui cuore, anche se corrotto da secoli di malvagità, brama ancora l’amore : ci viene così proposto un mostro umano, con cui è possibile l’identificazione e che non ha come unica funzione quella di attirare il disprezzo e l’odio del lettore.<br /><br />L’idea del libro parte peraltro da un personaggio realmente esistito : il principe rumeno Vlad Tepes, le cui crudeltà avevano spinto il popolo ad ammantare il suo nome a quello di un demone sanguinario.<br /><br />Pur essendo da attribuire all’ opera di Stoker il merito della consacrazione definitiva del vampiro, essa esisteva fin da epoche antiche, tanto da essere presente perfino nella religione ebraica.<br /><br />Si narra infatti di come Dio diede come prima moglie ad Adamo una donna di nome Lillith e di come, essendo essa ritenuta indegna e pericolosa, fosse stata allontanata e sostituita da Eva, creata volontariamente da una costola di Adamo per garantire un miglior risultato. Lillith però, con l’aiuto di Lucifero, riuscì a fecondarsi del seme del primo uomo, generando la stirpe dei vampiri.<br /><br />La figura del vampiro, essendo molto complessa, è costituita da numerosi e affascinanti elementi ma tra essi sicuramente la componente più interessante è il suo profondo legame con la notte: la maggior parte dei mostri che popolano il mondo fantastico (e purtroppo anche quello reale), tendono ad agire nelle tenebre per una maggior facilità d’azione, ma per il vampiro l’oscurità è qualcosa di essenziale...è parte di lui. Ciò perché essa non è altro che uno specchio della sua anima: la notte può essere minacciosa, ma allo stesso tempo seducente; può essere fredda e spietata, ma allo stesso tempo protettiva e rasserenante, ma soprattutto trasmette perfettamente l’elemento fondamentale su cui si basa l’archetipo del vampiro: l’eterno senso di solitudine, che rappresenta la sua vera dannazione.<br /><br /> Paolo L'IncessoParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-79124822695535318272007-04-24T02:49:00.001-07:002007-04-24T02:49:59.492-07:00NOTTE: PENSIERI DI HERNAN VELASQUEZQuello che mi stupisce è che le persone hanno paura del buio.<br /><br />Voglio dire, e la luce?<br /><br />Mah?<br /><br />Chi ha paura della luce, che può accecare, che può bruciare, che può uccidere?<br /><br />Sarebbe più logico, no? <br /><br />No.<br /><br />La gente ha paura del buio perché il buio nasconde.<br /><br />Il buio, figlio della notte (qualcuno avrebbe detto amante), si cela dietro i suoi<br /><br />veli di seta scura, si aggrappa alla sua sottana, piagnucola e i sui piagnistei diventano<br /><br />per noi scricchiolii, fruscii, suoni che non trovano corrispondenza nella memoria e si depositano<br /><br />nella fantasia.<br /><br />E io vi dico ben venga la notte! il buio non mi spaventa, è un frignone!<br /><br />Ben venga la notte, e con lei la luna.<br /><br />Io amo la luna, il suo modo di curvarsi come una parola d'amante...piegati dolce luna...<br /><br />cala su di me, monta sul mio destino. Voglio una notte fare l'amore con la luna, come non so, ma<br /><br />la notte è una padrona gentile, per chi come me, è suo schiavo devoto.<br /><br />Schiavo, sì, della mia notte...una notte che è un legame, una notte che è lama sottile, la notte<br /><br />cremisi di quando sono nato, da quando ho visto il buio.<br /><br />Notte cremisi, notte identica da allora, una sola lunga notte.<br /><br />E parola mia, se c'è qualcuno che non ha paura del buio, io lo stimo.<br /><br /> <br />E di solito, me lo mangio.<br /><br /> <br />Rev. Hernan VelasquezParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-1443797520687389062007-04-24T02:46:00.000-07:002008-12-11T04:10:48.763-08:00NOTTE STELLATA – DA TENTATIVI DI PSICOANALISI NELL’ARTE –<a href="http://2.bp.blogspot.com/_YFnAW1cScFw/Ri3SW0oLoTI/AAAAAAAAAAo/gK0rxtw5YEI/s1600-h/images.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://2.bp.blogspot.com/_YFnAW1cScFw/Ri3SW0oLoTI/AAAAAAAAAAo/gK0rxtw5YEI/s320/images.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5056929246133068082" /></a><br /> <br />Il pennello di Vincent Van Gogh si muove veloce sulla tela e dà vita ad onde azzurre con tratti di bianco , non dipinge il mare , ma un cielo stellato in una notte serena .<br /><br />È probabile che il pittore stia guardando la sua anima o più propriamente la sua realtà psichica .<br /><br />Il vorticoso cielo stellato sovrasta un paesino tranquillo; questo paesino, parlando in termini freudiani, potrebbe rappresentare l’IO del pittore, sottoposto alla violenza di un cielo che possiamo interpretare come il suo ES.<br /><br />L’ES secondo Freud è: “Un calderone di impulsi ribollenti” che obbedisce solo al PRINCIPIO DI PIACERE, ed in questo dipinto riusciamo a vedere come questi impulsi si agitino nella mente dell’autore schiacciando il suo IO così evidentemente fragile: nel momento in cui l’ES riesce ad imporsi sull’IO si originano forme di nevrosi conflittuali come quella da cui, si può ipotizzare, fu affetto lo stesso Vincent Van Gogh.<br /><br />Federica BelloParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-85884492535720168532007-04-24T02:44:00.000-07:002007-04-24T02:45:44.953-07:00Sotto l’occhio allusivo della lunaLe emozioni che non sono<br /><br />catturate dal re<br /><br />della foresta riescono<br /><br />ad un chiaro<br /><br />di radura e lì,<br /><br />dopo aver attinto<br /><br />l’acqua mutila<br /><br />del fiume sotto l’occhio<br /><br />allusivo della luna, compiangono<br /><br />da una parte il giorno<br /><br />irraggiungibile, e dall’altra<br /><br />quel destino<br /><br />-loro proprio- che incatena<br /><br />le creature alla fortuna.<br /><br />Luciano UtriniParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-29580031956506801112007-04-24T02:43:00.002-07:002007-04-24T02:44:46.998-07:00Panismo NotturnoVentaglio di stelle<br /><br />ho caldo stanotte <br /><br />lo sventolo al petto <br /><br /><br />profumo di monti <br /><br /><br />scorre il rivo<br /><br />ssccscccscccsccc <br /><br /><br />qualche ciottolo <br /><br />vestito d’umido argento <br /><br />scivola via <br /><br />chissà dove poi….. <br /><br />(zampilli rampanti) <br /><br /><br />m’abbraccia<br /><br />una brezza<br /><br />fuiuifuiuifuiui<br /><br />solletica le mie orecchie <br /><br /><br />sorrido <br /><br />chiudo gli occhi <br /><br />credo<br /><br />casco in mano alla notte<br /><br />è soffice la notte<br /><br />mi accarezza con mani di vento<br /><br />sono ancora bella<br /><br />mi ha detto<br /><br />la notte <br /><br />tacendo <br /><br /><br />ascolta <br /><br />la notte<br /><br />mugolii dell’anima<br /><br />soltanto <br /><br /><br />(ho gli occhi chiusi) <br /><br /><br />la luna canta <br /><br />io la sento<br /><br />il coro suo non dorme mai <br /><br />tutta la notte solo per lei <br /><br /><br />(ho gli occhi chiusi) <br /><br /><br />il fiore si strizza<br /><br />la notte<br /><br />gli toglie il respiro <br /><br /><br />(ho gli occhi chiusi <br /><br /><br />la terra profuma<br /><br />dall’acqua rapita<br /><br />estrae la vita<br /><br />la notte è suo padre <br /><br /><br />ho gli occhi chiusi <br /><br /><br />aspetto ancora <br /><br /><br />riempio il mio petto di notte <br /><br /><br />sono scomparsa con lei!<br /><br />Federica,Luna BelloParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-43070085550373348392007-04-24T02:43:00.001-07:002007-04-24T02:43:45.601-07:00A palazzo Oro RorNel cuor della notte, ogni notte,<br />la veglia incomincia a palazzo Oro Ror.<br />In riva allo stagno s'innalza il palazzo,<br />soltanto lo stagno lo guarda perenne e lo specchia.<br /><br />Già lenta l'orchestra incomincia la danza,<br />la notte è profonda.<br /><br />Comincian le dame che giungon da lungi,<br />discendon silenti dai cocchi dorati.<br />Dei ricchi broccati ricopron le dame,<br />ricopron le vesti cosparse di gemme i ricchi broccati.<br /><br />Finestra non s'apre a palazzo Oro Ror,<br />ma solo la porta, la sera, pel passo alle dame.<br />In fila infinita si seguono i cocchi dorati,<br />discendon le dame silenti ravvolte nei ricchi broccati.<br />Lo stagno ne specchia l'entrata,<br />e l'oro dei cocchi risplende nell'acqua estasiata.<br /><br />L'orchestra soltanto si sente.<br />Si perde il vaghissimo suono<br />confuso fra muover di serici manti.<br />La veglia ora è piena.<br />Di fuori più nulla.<br />Silenzio.<br /><br />Un cocchio lucente ancora lontano risplende,<br />s'appressa più ratto del vento<br />e rapida scende la dama tardante.<br />Se n'ode soltanto il leggero frusciare del serico manto.<br /><br />Il cocchio ora lento nell'ombra si perde.<br /><br />Aldo PalazzeschiParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-58655985130517552312007-04-24T02:39:00.001-07:002007-04-24T02:39:59.511-07:00NOTTEFin dall’antichità l’uomo si è chiesto perché esistessero la Notte e il Giorno.<br /><br />Il più primitivo metodo per spiegarsi il perché delle cose è il dare un significato divino alle ultraterreno all’inspiegabile.<br /><br />La civiltà Greca, infatti, aveva dato alla Notte e al Giorno una provenienza divina.<br /><br />L’essere più antico era il Caos generatore di tutte le cose e anche della Notte.<br /><br />Ma Caos non generò anche il Giorno bensì fu la notte a farlo.<br /><br />Perché mai la Notte fu la madre del giorno?Ci sarebbe sicuramente più facile porli sullo stesso piano invece non è stato così.<br /><br />L’uomo ha volutamente mettere in rilievo la notte rispetto al giorno perché essa è avvolta da un mantello di mistero.<br /><br />La Notte è sempre stato per l’uomo un argomento pieno di misticismo.<br /><br />Spesso associata all’oscurità simboleggia, la parte più oscura ma allo stesso più affascinante. L’uomo ha paura della Buio perché l’uomo privato della vista è vulnerabile e questo suo essere indifeso l’ha portato ad associare tutto ciò che riguarda le tenebre al Malvagio. <br /><br />La Luce è simbolo del bene universale del giusto ma il Giorno appare come un libro aperto ormai privo di tutti i segreti.<br /><br />Ma questa interpretazione che ormai è diventato uno stereotipo universale lo possiamo riscontrare in tutti i credi e in tutte le religioni ed è curioso come l’uomo, nonostante vivesse in territori lontani, sia stato condotto dall’istinto ad agire in modo analogo. L’unico spiraglio di luce nel profondo buio della notte è la luna.<br /><br />Ma la luce della luna non è una luce pura, non è una luce vera ma al contrario la luna brilla di una luce riflessa.<br /><br />Anche essa è stata oggetto di mito a causa della sua misteriosa luce e a causa della mutevolezza periodica del suo aspetto che ha suscitato non poca curiosità.<br /><br />Ancora oggi molte persone scettiche nei confronti dell’astrologia in generale credono, invece, che la Luna abbia una particolare influenza sui fatti terreni.<br /><br />Svariati pittori e poeti hanno trasmesso attraverso le loro opere le proprie sensazioni riguardo a questo tema: alcuni vedono nella Notte la tranquillità più assoluta mentre per altri rievoca sentimenti particolari che spesso si cerca di mettere a tacere.<br /><br />Alcuni studiosi hanno dimostrato che la notte ha una particolare influenza sul carattere dell’uomo e cambia a seconda della persona e ciò rende questo momento della giornata ancor più magico.Parole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-965643221494713297.post-39414490754228994962007-04-24T02:36:00.000-07:002007-04-24T02:38:03.986-07:00Abbraccio notturnoNotte… <br /><br /><br />al suono evocatore della sola <br />parola<br />la mente rivive scenari che detengono <br />il potere ancestrale<br />di un ululato. <br /><br /><br />Seduta,<br />avvolta dall’atmosfera purpurea<br />di questo atteso tramonto<br />mi raccolgo<br />in un profondo respiro.... <br /><br /><br />compresa <br />nella mia languida contrizione<br />vengo raggiunta <br />dai primi familiari<br />plumbei toni <br />del manto notturno<br /><br />che si appresta a scendere <br />sulla mia bramosa fame<br />di silenzi... <br /><br />in pochi attimi la memoria ripercorre <br />con nostalgica frenesia<br />le sconfinate ore del nostro ultimo incontro, <br /><br />cara Notte… <br /><br />il sapore di poche vivide immagini<br />sconvolge e allontana<br />il ricordo della mera quotidianità diurna. <br /><br />Ancora una volta <br />per tutta la durata della tua oscurità<br />io mi sentirò<br />libera,<br />incondizionatamente libera<br />di creare e disfare<br />i miei segreti… <br /><br />cara Notte… <br /><br />la più quieta culla per un dolore privato,<br />la più complice compagna <br />per un delirio troppo a lungo celato. <br /><br />Notte gelida e tersa <br />che intorpidisci ogni sterile e vana attività<br />e dispieghi l’entusiastico potere della fantasia ! <br /><br />La pervasività di questa scura coltre <br />impenetrabile da estranei<br />mi rassicura<br />e concede alla mia mente di dissetarsi <br />del suo insolente desiderio di assoluto… <br /><br />e quando sovviene la cogente luce dell’alba<br />non trova in me l’arrendevole imperativo <br />del risveglio,<br />ma lo strenuo impeto <br />della mia volontà<br />che sgorga ininterrotta da una fame di <br />intima follia<br />non ancora appagata. <br /> <br /> Arrighi GiuliaParole in libertàhttp://www.blogger.com/profile/04478110459345457603noreply@blogger.com0